Abbiamo tutti svolto un gran lavoro a Kristianstad, il sabato delle qualifiche, per individuare l’assetto ideale sul circuito svedese. Ma l’asfalto bagnato della domenica ci ha poi costretti a rivedere nuovamente le regolazioni. Però correre su fondo viscido non mi dispiace e mi aspettavo perciò sviluppi favorevoli dalla gara conclusiva dell’Europeo CIK-FIA. Dopo aver rimontato posizioni nelle manche eliminatorie, ero riuscito a guadagnare la sesta fila nello schieramento dell’ultima gara. Poi sono riuscito a risalire ancora, in quelle condizioni difficili, fino a concludere la Finale al nono posto. E in questo stesso piazzamento concludo anche la classifica di Campionato. Sì, sono soddisfatto anche perché questo risultato fa guadagnare fiducia per la prossima gara, la più attesa dell’anno: ora posso affrontare il Campionato del Mondo OK Junior, il 24 settembre a Brandon, sapendo di poter fare bella figura.
Per emergere nel karting bisogna lavorare con grande attenzione, sempre a contatto con il proprio team e con i tecnici, per centrare le migliori soluzioni da adottare sul mezzo. I circuiti sede dell’Europeo sono molto diversi tra loro, posizionati in zone geografiche ai capi estremi del Continente: da Sarno, in Campania, al lato ovest della Spagna, con una tappa in Francia per finire in Scandinavia, dove sono state ubicate le ultime due gare.
Per compensare differenze di clima così marcate, che influenzano il comportamento del kart, il lavoro tecnico deve essere molto accurato. E su questo aspetto sono contento di aver dimostrato progressi importanti, grazie al supporto del team Chiesa Corse con il team manager Dino Chiesa, e della Iame, che ha fornito i motori. Su un altro piano, ricordando i risultati di quest’anno devo aggiungere l’aiuto da parte dei miei sponsor, tra i quali Hotel Siena degli Ulivi e Ostuni Rosa Marina Resort. Conto su un bel risultato da centrare in Inghilterra, per ringraziare tutti loro.
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